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Nella Napoli della povertà del dopoguerra, la solidarietà si faceva sentire: celebre la pizza “oggi a otto” (che si mangiava subito, ma che si pagava dopo otto giorni), e il “caffè sospeso”, un caffè pagato, dunque offerto, ad uno sconosciuto cliente successivo. La solidarietà si fa sentire anche oggi, ma a qualche migliaia di chilometro oltre Oceano, negli Stati Uniti, in cui non è raro assistere al fenomeno battezzato “suspended pizza”: se ne consuma una ma si paga per due, offrendo la successiva ad un cliente a caso, o a chi non possa permettersi un pranzo. Ad adottare la “pizza sospesa” è per esempio Salvatore Di Scala, proprietario del ristorante "Naples 15", nella città di Madison, Wisconsin.
A perpetuare questa usanza anche un altro pizzaiolo, Rocky Hunter che, nel suo locale affiliato Domino`s Pizza, perpetua questa usanza. Appena Hunter ha pubblicato sulla sua pagina FB la possibilità di acquistare a vantaggio di altre persone una “pizza sospesa”, i clienti hanno subito aderito all’iniziativa. Ed è stato un boom di richieste.
10/07/2014
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